Degustazione Timorasso

Martedì sera il 90% dei produttori di vino ottenuto da uve Timorasso, vitigno allevato solo nelle colline tortonesi, si sono ritrovati all’agriturismo Valli Unite per la consueta prima degustazione annuale. I vini, logicamente, non sono pronti, e la prima degustazione risulta importante per capire come sono andate le fermentazioni e le prime operazioni di cantina.

Per il consorzio Obertengo, questo incontro è molto interessante per scambiare impressioni e consigli. Nonostante le considerazioni e previsioni negative del Presidente della cantina sociale di Tortona (cfr. “Settegiorni” 9.09.2006), a conferma dell’ottimo stato sanitario delle uve ribadito da tutti i viticoltori presenti alla degustazione, la serata ha evidenziato un complessivo ottimo risultato, i vini esaltano le caratteristiche del vitigno ed evidenziano la sua personalità.  

                                                                                                                                              Alessandro

 Il Timorasso:

un vitigno a bacca bianca antico, ovvero presente nel territorio da tempo immemorabile, che nasce solo nei Colli Tortonesi ed in Val Borbera, pur se in epoca antecedente all’epidemia di fillossera era presente nell’Oltrepo Pavese e nel genovese come uva da tavola.

L’uva è facilmente riconoscibile perché nello stesso grappolo sono presenti acini grossi e piccoli e perché c’è un’elevata percentuale di aborti floreali (piccoli rametti del grappolo privi di acino).

Questo difetto – lo stesso, seppur meno accentuato, che ha reso famoso il Picolit friulano (che ne ha una percentuale elevatissima) – in passato ha indotto i contadini, cui interessava soprattutto la resa, a preferirgli il Cortese ed altri vitigni bianchi.

Ora quel che conta è la qualità, non la quantità, ed il Timorasso sta guadagnando spazio nel panorama enologico piemontese.

Il vino che se ne ottiene è profumato, con sentori complessi che ricordano la pera matura, le foglie di pomodoro, il sambuco; è fresco, molto longevo, tanto da poter raggiungere altissimi livelli anche oltre i cinque-sei anni di bottiglia, caso assai raro nei vini bianchi.

Eccellente aperitivo, regge una gamma molto vasta di abbinamenti: dagli antipasti al pesce cucinato in ogni modo, dai primi piatti alle carni bianche, soprattutto quando tra gli ingredienti sono presenti erbe aromatiche, per non sfigurare neppure con i salami della tradizione locale e coi formaggi come il pregiato Montebore.

Ma è soprattutto il vino d’eccellenza per il tartufo.

Longevità e alta gradazione sono caratteri non solo del Timorasso, ma di tutti i vini di queste vallate, che si giovano di condizioni climatiche assolutamente diverse rispetto ai territori limitrofi: la stessa Croatina, che nel vicino Oltrepo da’ la Bonarda, un vino spesso vivace da bersi giovane, qui regala un nettare di grande sostanza adatto a lungo invecchiamento.

( http://www.vallicuronegrueossona.it/Page.asp?t=5&n=4&o=1095 )

  http://www.vallicuronegrueossona.it/Page.asp?t=5&n=4  

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